E’ doveroso ricordare i 70 anni di vita del Gruppo Alpini di Mogliano facendo memoria di quanti operarono perché esso venisse costituito e perché fosse presente nella realtà moglianese. L’idea di mettersi insieme nasceva dal ricordo di coloro che avevano vissuto la triste esperienza della seconda guerra mondiale con tutti i suoi orrori, le sofferenze, le privazioni, ma soprattutto per non dimenticare quanti non avevano più fatto ritorno a casa.
E’ cosa rara il raggiungimento di 70 anni di attività di un sodalizio; ciò è dovuto alla forza dell’ispirazione  e all’impegno dei soci, uniti dal servizio militare prestato nelle specialità delle truppe da montagna dove le caratteristiche dell’ambiente e le difficoltà da superare esaltano lo spirito di corpo, basato su due fondamentali valori: fraternità e solidarietà.
Valori che sono poi coltivati e mantenuti nella vita civile.
Doveroso, in questa circostanza, rivolgere un pensiero ai soci fondatori, usciti tutti dalle terribili esperienze delle guerre che travagliarono la nostra patria nella prima metà del secolo scorso.
Un ricordo particolare al caro Erminio Fiacchi che, militare nella campagna di Russia, visse la immane tragedia della ritirata. Ritornato fortunosamente a casa, coinvolse amici e reduci di guerra per costituire il Gruppo Alpini di Mogliano.
Il 24 marzo 1949 grazie all’intraprendenza di alcune figure indimenticabili, come Vittorio Zanardo, Erminio Fiacchi, Piero De Stefani, veniva ufficialmente costituito il Gruppo dedicato al colonnello Gaetano Tavoni, medaglia d’oro al valore militare, caduto in Albania.
Da allora gli alpini di Mogliano si sono resi protagonisti nella vita associativa cittadina in tante valide iniziative non solo patriottiche ma anche di solidarietà.
Il tutto è avvenuto grazie alla dinamicità e impegno di tanti soci guidati dai vari capigruppo che si sono succeduti in questi settant’anni: Cesare Testani, Piero De Stefani, Erminio Fiacchi, Egisto Cavallina,  Francesco Zanardo, Varniero Vian, Pierluigi Vian e Varinnio Milan.
Il Gruppo ha mantenuto regolarmente l’attività di incontri settimanali, la partecipazione alle adunate nazionali e sezionali e alle varie manifestazioni dell’Associazione Nazionale Alpini; si è inoltre distinto in numerosi impegni di solidarietà e di Protezione Civile in occasione di calamità locali e nazionali, quali ad esempio i terremoti del Friuli, dell’Aquila, Umbria-Marche e l’alluvione di Alessandria; si ricordano ancora l’accoglienza dei profughi kosovari a Valona, la costruzione dell’asilo a Rossoch, il ripristino di gallerie e trincee sul Lagazuoi: tanta fatica e tanto impegno ma anche tanta soddisfazione da tenere nel cuore.
Da ultimo vogliamo esternare il piacere di ritrovarci in sede: la nostra casa costruita con le nostre mani, simbolo concreto della nostra amicizia ma anche di devozione a coloro che sono andati avanti.