Inaugurazione monumento Gli Alpini nel Mondo

Il giorno 21 gennaio 2024 a Mogliano Veneto, con una particolare cerimonia che ha visto la presenza di un nutrito numero di cittadini moglianesi e di alpini della sezione di Treviso, si è svolta l’inaugurazione del monumento dedicato agli alpini.
Perché un monumento agli alpini?
Il gruppo Ana di Mogliano si è reso conto che nel territorio cittadino esistono diversi monumenti che ricordano le varie armi e specialità delle nostre forze armate: dai granatieri di Sardegna, ai Carabinieri, ai Fanti, ai Marinai ai Lagunari etc; ma non qualcosa che riguardasse gli Alpini, che fosse un simbolo e un ricordo per coloro che tanta storia hanno fatto per questa nostra Italia.
Ecco che il gruppo alpini di Mogliano ha contattato un maestro d’arte moglianese, autore di innumerevoli opere presenti all’estero e nel nostro territorio, Fabio Ceolin, incaricandolo di fare un’opera che li rappresentasse; dopo due bozze che non hanno incontrato la piena approvazione dei soci, è stato presentato qualcosa di diverso dal classico monumento al soldato, una scultura che rappresenta il nostro mondo, terra ed acqua, abbracciato dalle penne nere e da penne mozze, con all’interno nel cuore il Cappello Alpino. Questo mondo è sostenuto da una base in cemento armato, armato dei nostri valori: una piramide a cinque gradini su base quadrata. Ogni lato vengono ricordati tasselli importanti riguardanti il nostro mondo; le Brigate Alpine: Taurinense, Orobica, Tridentina, Cadore, Julia; l’Epopea Alpina: Ortigara, Adamello, Tofane, Vojussa, Nikolajewka; le Missioni di Pace: Libano, Mozambico, Bosnia,
 Kosovo, Afganistan; la Solidarietà: Vajont, Friuli, Rossoch, Valona, L’Aquila.
Ma ecco come lo stesso autore Fabio Ceolin ha voluto spiegare l’opera alla popolazione presente all’inaugurazione:

“All’inizio del 2023 il gruppo alpini di Mogliano Veneto mi contattano per realizzare un monumento che li rappresentasse. Prima di tracciare un solo segno per fare un bozzetto ho fatto un’analisi della parola monumento, tanto è vero che il suo significato sta ad indicare un 
momento importante che è avvenuto o a ricordare un personaggio importante.
Ma gli alpini di oggi? Come rappresentarli?
Quegli alpini che fortunatamente, ed auguriamoci per sempre, non hanno fatto né la prima né la Seconda guerra mondiale, ma solo la naja, quegli alpini che nella società aiutano i
 più deboli ed i meno fortunati, gli alpini che quando succedono delle calamità naturali tipo: terremoti, alluvioni, sono i primi ad arrivare sul posto per dare i primi soccorsi.
A questo punto ho abbandonato l’idea del monumento per dedicarmi alla scultura del titolo “Gli Alpini nel Mondo”.
Ora analizziamo i temi che ho affrontato in questa scultura: la sua forma sferica rappresenta inequivocabilmente il nostro pianeta ed è composta da due elementi -l’acciaio INOX trattato con la fiamma e con pigmenti al cobalto per rappresentare l’oceano ed i mari,  l’acciaio COR-TEN ciò​ che rappresenta la terra. Cos’è il COR-TEN: è un acciaio che nella sua composizione ha una percentuale di nichel ed una percentuale di rame e tutto ciò non permette alla corrosione di penetrare in profondità, ma mantenere una leggera ossidazione in superficie; infatti, COR sta per non corrosione TEN per tensione che uguale a resistenza strutturale. Poi ci sono le penne nere che avvolgono il pia
neta e siete voi oggi. Che intervenite ovunque necessità sia nel nostro territorio che in luoghi lontani nel mondo. Ho voluto ricordare 
quell’alpino che oggi per ragioni di malattia, per incidente, o per motivi di naturale anzianità è venuto a mancare, “che in gergo si dice andato avanti” viene ricordato con le penne mozze. Poi all’interno al centro della terra c’è il
cappello, qui facciamo attenzione perché il cappello è l’unico elemento di questa scultura che collega oggi con il passato. Osserviamo con attenzione le nappine sulle penne, hanno delle sfumature di colore verde bianco rosso, non solo per rappresentare il nostro tricolore, ma perché ogni singolo colore è un riferimento ad un reparto di appartenenza. Ora osserviamo il cappello: ha la sua penna nera quindi non può che trattarsi di un soldato alpino ed il colore della nappina?

Non c’è, forse perché la pioggia ed il fango l’hanno scolorita? Osserviamo il fregio del cappello: c’è l’aquila, ovvio tutti gli alpini hanno l’aquila, ma subito sotto dove di solito ci sono due fucili incrociati o due mortai oppure altri simboli, voi qui volutamente ci sono due simboli incomprensibili. Non c’è traccia di sapere a chi appartenesse questo cappello l’unica cosa che sappiamo è che sicuramente apparteneva a un semplice soldato alpino caduto per la patria in un campo di battaglia e che ora si trova al centro della terra e fluttua all’interno del suo spazio cosmico.”
L’inaugurazione dell’opera è stata preceduta da una cerimonia che ha visto la sfilata degli alpini fino al monumento ai caduti con l’alzabandiera e gli onori ai caduti con la deposizione di una corona d’alloro; è poi proseguita fino al Duomo di Santa Maria Assunta, dove è stato benedetto il nuovo gagliardetto del gruppo, con madrina la signora Ines, moglie di Erminio Fiacchi, reduce di Russia e tra i fondatori del gruppo e più volte capogruppo.
Da ricordare che l’inaugurazione è avvenuta nella “Giornata mondiale dell’abbraccio” e nella settimana (il 26 gennaio) della “Giornata Nazionale della Memoria e del Sacrificio degli Alpini”:
Quest’anno ricorre anche il settantacinquesimo anniversario del gruppo alpini di Mogliano. La Santa Messa animata dal coro Ana di Preganziol ha chiuso la prima parte della mattinata prima del trasferimento in sfilata al luogo dello scoprimento dell’opera. Un brindisi di buon auspicio ha chiuso la giornata.
Un ringraziamento va alle moltissime persone che hanno partecipato alla realizzazione di questa opera con piccole o grandi offerte, un grazie all’amministrazione comunale, un grazie al maestro d’arte Fabio Ceolin e un grazie ad Agostino Zanardo che si è fatto carico della realizzazione della scultura aiutato da alpini e amici di alpini.
Piena soddisfazione del capogruppo alpini di Mogliano Ottorino Celebrin nel vedere nel nostro territorio un’opera dedicata a tutti gli alpini nel mondo.
Il Gruppo Alpini di Mogliano Veneto

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